Fino al sesto mese non è indicato dare altri alimenti al bambino oltre il latte materno, ne tisane né acqua.
Nel latte è già contenuto tutto quello di cui ha bisogno (con grande sconforto delle case produttrici di camomille, tisane, integratori vitaminici ed altro…).
Non lasciamoci sedurre da colorate scatolette di omogeneizzati che indicano l’inizio dell’alimentazione complementare già dal 4 mese, è solo un operazione commerciale, e non è studiata per il bene di nostro figlio.
Alcuni bambini preferiscono posticipare ulteriormente l’introduzione di alimenti e, se la crescita è nella norma, possiamo tranquillamente assecondare i desideri del bambino e introdurre i primi alimenti a 7 - 8 mesi. Ma molto spesso, purtroppo, le mamme vengono invitate da medici o parenti, a dare un po’ di frutta o cereali già al 3° o 4° mese.
Queste pratiche non sono però esenti da rischi e possono dar luogo a pericolose sensibilizzazioni, inoltre gli enzimi digestivi non si sviluppano adeguatamente che a 5-6 mesi.
Lo svezzamento è un percorso che normalmente dura dei mesi, tempo necessario al bambino per esplorare il nuovo mondo dei sapori tornando ogni tanto al suo primo grande amore: il seno della madre. Fino ad ora ha saputo solamente succhiare ed ora apprende un nuovo modo di nutrirsi e da cui trarre gratificazione.
Teniamo anche presente che il piccolo poppa al seno non solo per fame o sete ma anche per conforto e ogni mamma sa che non c’è niente di più efficace per consolarlo..
E’ una modalità che mettono in atto tutti i bambini ed è sbagliato considerarlo un vizio o una cattiva abitudine da togliere velocemente. E’ importante consolarlo anche cullandolo o parlandogli dolcemente ma è sbagliato non dargli il seno solo perché “in realtà so che non è fame ma solo un capriccio”.
Ricordiamo dunque, che nei primi mesi di vita il latte è in grado di garantire da solo un normale accrescimento del bambino. Progressivamente, soprattutto dopo i 10 mesi il suo apporto nutritivo diventa insufficiente ed è necessario integrare la dieta con altri alimenti, è il momento dello svezzamento.
Per quanto riguarda i tempi, le modalità e gli alimenti dello svezzamento si consiglia di seguire le indicazioni del medico di fiducia evitando i consigli di presunti esperti della materia (nonne, amiche ecc).
La mamma, oltre a seguire le prescrizioni del medico, potrà concordare con lui la scelta, tra gli alimenti permessi in base all'età del bambino, dei cibi maggiormente graditi, impegnandosi anche nel reperimento di alimenti sicuri e qualitativamente adeguati.
Le regole generali per un corretto svezzamento sono:
- per iniziare lo svezzamento il bambino deve stare bene;
- se rifiuta un alimento è meglio non insistere ma riprovare nei giorni successivi;
- introdurre un alimento per volta (aspettare qualche giorno prima di inserirne uno nuovo). Questo permetterà di individuare facilmente eventuali allergie;
- iniziare con piccole quantità da aumentare lentamente;
- non aggiungere sale nell'intento di rendere più appetibile il cibo;
- usare solo gli alimenti consigliati dal medico per educare il bambino a gusti diversi sfruttando i principi nutritivi propri dei vari cibi.
Al fine di prevenire la comparsa di allergie alimentari, soprattutto nei figli di genitori che soffrono di problemi allergici, è opportuno evitare una introduzione precoce (prima dei 7-8 mesi) nella dieta di alcuni alimenti, quali uovo, pesce e pomodoro; per il latte vaccino è raccomandato aspettare l'anno.
Alcuni bambini preferiscono posticipare ulteriormente l’introduzione di alimenti e, se la crescita è nella norma, possiamo tranquillamente assecondare i desideri del bambino e introdurre i primi alimenti a 7 - 8 mesi. Ma molto spesso, purtroppo, le mamme vengono invitate da medici o parenti, a dare un po’ di frutta o cereali già al 3° o 4° mese.
Queste pratiche non sono però esenti da rischi e possono dar luogo a pericolose sensibilizzazioni, inoltre gli enzimi digestivi non si sviluppano adeguatamente che a 5-6 mesi.
Lo svezzamento è un percorso che normalmente dura dei mesi, tempo necessario al bambino per esplorare il nuovo mondo dei sapori tornando ogni tanto al suo primo grande amore: il seno della madre. Fino ad ora ha saputo solamente succhiare ed ora apprende un nuovo modo di nutrirsi e da cui trarre gratificazione.
Teniamo anche presente che il piccolo poppa al seno non solo per fame o sete ma anche per conforto e ogni mamma sa che non c’è niente di più efficace per consolarlo..
E’ una modalità che mettono in atto tutti i bambini ed è sbagliato considerarlo un vizio o una cattiva abitudine da togliere velocemente. E’ importante consolarlo anche cullandolo o parlandogli dolcemente ma è sbagliato non dargli il seno solo perché “in realtà so che non è fame ma solo un capriccio”.
Ricordiamo dunque, che nei primi mesi di vita il latte è in grado di garantire da solo un normale accrescimento del bambino. Progressivamente, soprattutto dopo i 10 mesi il suo apporto nutritivo diventa insufficiente ed è necessario integrare la dieta con altri alimenti, è il momento dello svezzamento.
Per quanto riguarda i tempi, le modalità e gli alimenti dello svezzamento si consiglia di seguire le indicazioni del medico di fiducia evitando i consigli di presunti esperti della materia (nonne, amiche ecc).
La mamma, oltre a seguire le prescrizioni del medico, potrà concordare con lui la scelta, tra gli alimenti permessi in base all'età del bambino, dei cibi maggiormente graditi, impegnandosi anche nel reperimento di alimenti sicuri e qualitativamente adeguati.
Le regole generali per un corretto svezzamento sono:
- per iniziare lo svezzamento il bambino deve stare bene;
- se rifiuta un alimento è meglio non insistere ma riprovare nei giorni successivi;
- introdurre un alimento per volta (aspettare qualche giorno prima di inserirne uno nuovo). Questo permetterà di individuare facilmente eventuali allergie;
- iniziare con piccole quantità da aumentare lentamente;
- non aggiungere sale nell'intento di rendere più appetibile il cibo;
- usare solo gli alimenti consigliati dal medico per educare il bambino a gusti diversi sfruttando i principi nutritivi propri dei vari cibi.
Al fine di prevenire la comparsa di allergie alimentari, soprattutto nei figli di genitori che soffrono di problemi allergici, è opportuno evitare una introduzione precoce (prima dei 7-8 mesi) nella dieta di alcuni alimenti, quali uovo, pesce e pomodoro; per il latte vaccino è raccomandato aspettare l'anno.
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