Parto gemellare
Il racconto di parto di oggi è di mamma Sonia
A nove settimane, alla prima visita,
dopo aver scagliato la bomba con la notizia che di bambini non ne aspettavo uno
bensì due, mi hanno detto che avrei dovuto fare un taglio cesareo in ragione
del fatto che, con una gravidanza gemellare monocoriale - ossia con una
placenta sola - (perché le cose se si devono fare meglio farle con il botto),
non avrei potuto affrontare un travaglio per una serie infinita di possibili
complicanze (che mi hanno terrorizzata e che ho cercato di dimenticare presto,
non riuscendoci).
Da quel momento ho avuto 24 settimane
per abituarmi all'idea.
Ho fatto controlli ogni 15 giorni, sono
ingrassata 17 kg (in linea con quello che mi era stato detto, partendo
sottopeso), i pargoli sono stati bravissimi e sono cresciuti a dovere. A 35+6
mi hanno fissato il cesareo, i gemelli erano stimati circa 1,700 kg e mi
avevano già anticipato che sarebbero potuti rimanere in neonatologia per
qualche giorno. Io e mio marito eravamo preparati, almeno teoricamente.
Il 27 giugno 2011 alle 7 del mattino
eravamo in ospedale. Mi hanno fatto un'ecografia ed il monitoraggio.
Tutto era nella norma. I 'bamboli' erano
anche entrambi cefalici, secondo me sarebbero anche potuti arrivare in maniera
naturale, ma non avevamo avuto modo di decidere diversamente.
Verso le 8 mi hanno fatta preparare, mi
sono messa un camice verde che mi lasciava mezza nuda, mi hanno messo delle
orribili calze bianche che mi arrivavano alle cosce e mi hanno lasciata
tranquillamente sdraiata per qualche minuto da sola.
In quegli attimi, che mi sono sembrati
infiniti, mi sono finalmente resa conto che ero al punto x, quello che
aspettavo da tutta la vita.
Prima di portarmi in sala operatoria mi
hanno chiesto i nomi dei bimbi. Sono andata un attimo in crisi perché io e mio
marito avevamo deciso che li avremmo "assegnati" in base al peso. Il più
piccino sarebbe stato Filippo, il più grande Alessandro. Non era possibile
attendere la nascita, dovevano sapere subito chi sarebbe stato il primo e chi
il secondo. Sono andata d'istinto e non ho sbagliato! (Questo si chiama c..o).
A bordo di una barella con ruote mi sono
ritrovata in sala operatoria, 2 ginecologi, 2 anestesiste e 2 ostetriche,
praticamente una folla, ed io che sono timida!
L'anestesista, una donna di circa 40
anni, alta e mora, mi ha sorriso da subito, mi ha spiegato come avrei dovuto
mettermi per la spinale, io avevo già studiato la posizione ed ero
preparatissima. Sono sempre stata un po' secchiona.
Sul fianco con le gambe piegate vicino
alla pancia (vista la protuberanza non è che mi sia poi accovacciata molto) ho
trattenuto il respiro. La santa donna non mi ha fatto sentire nulla.
Mi hanno sistemata e mi hanno messo un
telo azzurro davanti al viso per impedirmi di vedere, avrebbero fatto prima a
dirmi di togliere gli occhiali, ci sarebbe potuto anche essere Brad Pitt e non
me ne sarei accorta.
Ero agitatissima, non sentivo più le
gambe e avevo freddo.
Una ragazza giovanissima, probabilmente
una specializzanda, mi ha accarezzato la testa 'incuffiata' per tutto il tempo,
mi ha spiegato ogni passaggio, nei minimi dettagli ma con termini che anch'io,
tra ansia e paura del sangue, ho potuto comprendere.
Ho sentito pressione mentre la mia
ginecologa incideva, ho sentito tirare e divaricare. Nessun tipo di dolore,
solo sensazioni, difficile rendere l'idea, ma è stato bellissimo, ero vigile e
percepivo tutto, era come se stessero operando un'altra persona.
Alle 9.07 è arrivato Alessandro, me lo
hanno fatto vedere solo per un istante, hanno parlottato un po' tra medici e me
lo hanno portato via, era sul viola andante, mi hanno spiegato poi che aveva
bevuto del liquido. In 40 secondi, sempre alle 9.07 è arrivato anche Filippo,
lui me lo hanno messo vicino al viso, tra le lacrime per la commozione ho visto
il suo faccino dolce e la sua manina curiosa mi ha accarezzato il naso.
Un attimo ed anche lui è andato in
un'altra stanza.
Ho chiesto se stavano bene, - una delle
poche domande che ho fatto, io, che di norma sono una che chiede qualunque
cosa, perché sono curiosa - mi hanno rassicurata e, dopo poco, un'ostetrica è
entrata in sala per dare i loro pesi, 2.300 kg uno, 2.100 kg l'altro.
La mia ginecologa si è lasciata scappare
un 'sapevo che non erano piccolissimi ma questi sono 2 colossi'. Mi sono inorgoglita,
senza merito però perché i miei due gioielli hanno fatto tutto da soli.
Mio marito li ha visti subito ed è
rimasto con loro. Si sono fatti un giretto di qualche ora nella culla termica,
io sono rimasta a farmi ricucire e poi me li sono trovata in stanza,
bellissimi, sani e forti!
Il brutto, per me, è arrivato dopo, ero
ferma a letto, flebo, catetere, morfina, tanta morfina, ma mai abbastanza. Ne
chiedevo e ne volevo di più, ma dopo un po' hanno smesso di darmela, dicevano
che potevo sopportare. Sì, potevo.
Il giorno dopo il parto mi sono alzata,
deambulare faceva male e sembravo un bradipo ma riuscivo a portare a spasso per
i corridoi i miei bimbi, fermandomi a parlare con chiunque, i gemelli attirano
ed incuriosiscono, l'ho imparato bene in questi 3 anni.
Dopo 5 giorni siamo stati dimessi, dopo
il calo fisiologico, che mi ha tenuta con il fiato sospeso per un po', si erano
stabilizzati sui 2 kg e ci hanno lasciato andare.
Da lì è iniziata davvero la nostra
splendida avventura!
Non credo potesse andare meglio, sono
stata molto fortunata!
Io ringrazio Sonia per aver accettato di condividere con me e con tutti i lettori del mio blog e delle mie pagine social, la sua esperienza di parto.
Se anche voi volete condividere la vostra esperienza di parto, potete mandarmi il vostro racconto via e-mail a: da.mamma.a.mamma2012@gmail.com oppure scrivermi un messaggio privato sulla mia pagina Facebook
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2 commenti:
Che bello il racconto della nascita di due gemellini! E che emozione anche rivivere quel parto cesareo che io ho fatto due volte...
Aggiungo anche: menomale che le hanno dato la morfina! A me niente, neanche una dose...x il dolore basta la tachipirina dicevano...SEEEEEE!!!
Però noi mamme ce la facciamo sempre, e in questa occasione poi abbiamo una marcia in più!!
che bel racconto...due gemelli che bello!
ciao Marina...un bacioooo
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