Cibo, acqua, scuola, salute: quattro vignette per raccontare la povertà nel mondo con Actionaid
Qui in Italia siamo abituati ad avere, bene o male, tutto il necessario per vivere dignitosamente, tranne rari casi, tutti abbiamo accesso ai beni primari come il cibo, l'acqua, l'istruzione pubblica e gli ospedali dove curarci in caso di necessità. Diamo quindi per scontate certe cose, che però, pensandoci bene, sono una risorsa preziosa! Quante volte sprechiamo il cibo o l'acqua che abbiamo? Io, confesso, sono la prima a sprecare le verdure, non mi piacciono molto, le compro perché so che vanno mangiate... ma poi, spesso, restano giorni e giorni in frigorifero ad ammuffire e poi fanno la fine che fanno... finiscono dritte in pattumiera! Ogni volta mi sento in colpa, ma ogni volta ci ricasco... a voi è mai capitato?
Con l'acqua, stesso discorso, noi ne abbiamo tanta e allora ci sentiamo in diritto di sprecarla. Chi non si è mai fatto una doccia di un ora? Io sempre (tranne quando la piccola peste era più piccola, allora sì che risparmiavo acqua... doccia di 5 minuti e via!)
La scuola, qui da noi in Italia, non sarà uguale dappertutto, ovvio, ci saranno istituti migliori di altri, ma le nozioni base le impariamo tutti! E all'ospedale se è il caso ci andiamo tutti, soprattutto da neo genitori, e a volte anche per niente di grave, ci facciamo code interminabili, per poi sentirci dire "Signora, la bambina non ha nulla, può tornare a casa". Mi ricordo ancora la corsa in PS con mia figlia di pochi mesi che era volata giù dal seggiolone... uno spavento e niente di grave, per fortuna!
Tutte queste cose, per noi sono la normalità, non ci diamo nemmeno tanta importanza, invece sono importanti eccome. Spesso ci lamentiamo anche di piccoli disservizi, che ci fanno perdere tempo, certo, si può sempre fare di meglio, ma non esistiamo solo noi al mondo...
Cibo, acqua,
scuola, salute: i pilastri della società civile sono, in alcuni casi,
danneggiati da guerre, carestie ecc. e la loro
instabilità mette in pericolo il futuro di molte comunità in tutto il mondo. La mancanza di tali beni primari colpisce soprattutto i bambini che vedono
negati loro i diritti più essenziali come avere un pasto assicurato ogni
giorno, disporre di servizi igienici funzionanti, andare a scuola e affrontare
con serenità malattie infettive per noi banali.
ActionAid insieme
all'illustratore Daniele Bonomo, in arte Gud, ha raccontato questi problemi in modo diverso, realizzando quattro vignette in cui una piccola protagonista di nome
Bizunesh affronta delle situazioni di vita quotidiana particolarmente
emblematiche. I personaggi sono di fantasia, ma le situazioni sono
oltremodo reali. Lo stesso nome della protagonista è stato tratto dalla vera storia di Bizunesh,
una bambina africana costretta a camminare molte ore per recuperare acqua
potabile per la sua famiglia e perciò impossibilitata a frequentare la scuola.
Grazie alla costruzione di un pozzo vicino casa, Bizunesh ha più tempo per la
sua famiglia e soprattutto per andare a scuola.
Questa
storia è significativa e porta alla luce diverse problematiche come:
L'accesso all'acqua
In tutto il mondo, quasi un miliardo di
persone non ha accesso a una fonte d'acqua potabile sicura. Le persone costrette a procurarsi l'acqua da fonti non sicure
sono 748 milioni. Spesso queste persone sono costrette a procurarsi l'acqua direttamente da fiumi, ruscelli o stagni, che spesso sono inquinati, ed è quindi necessario percorrere diversi km per poter raggiungere una
fonte di acqua potabile. A volte sono proprio i bambini ad essere incaricati di
questo compito e ciò impedisce loro di frequentare la scuola.
L'accesso al cibo
In tutto il mondo, ci sono 795 milioni di persone che soffrono la fame. La maggior parte di loro vive in Asia e nell'Africa subsahariana.
A pagare il prezzo più alto, come succede spesso nei Paesi più poveri del mondo, sono i bambini. Ogni anno, la metà dei decessi di bambini al di sotto dei cinque anni di età, avviene a causa della scarsa alimentazione.
L'accesso all'istruzione
Si
stima che, in tutto il mondo, ci siano quasi novecento milioni di analfabeti. Più del 60% del totale è rappresentato
da donne.
E' l'Africa subsahariana la zona del mondo dove il problema è più grave: 33 milioni di bambini non vanno a scuola; il 56% di questi è costituito da donne, poiché spesso i genitori con più figli preferiscono mandare a scuola i maschi.
E' l'Africa subsahariana la zona del mondo dove il problema è più grave: 33 milioni di bambini non vanno a scuola; il 56% di questi è costituito da donne, poiché spesso i genitori con più figli preferiscono mandare a scuola i maschi.
Le bambine si ritrovano così costrette a dedicare il loro
tempo a lavori domestici o, nel peggiore dei casi, ai matrimoni forzati per non
essere un peso economico per la famiglia.
L'accesso alla salute
Nel
2015, circa 2,7 milioni di bambini sono deceduti nei primi 28 giorni di
vita. La stragrande maggioranza di
questi bambini poteva essere salvata fornendo strutture sanitarie e personale
qualificato nei paesi del sud del Mondo. Le cause sono varie ma tutte riconducibili alla povertà estrema:
infezioni, malnutrizione e mancanza di strutture sanitarie adeguate dove partorire.
Dopo aver letto tutto questo, ti senti ancora in diritto di lamentarti per delle futilità? Ti senti ancora in diritto di sprecare cibo e acqua? O vorresti dare una mano a chi ha veramente bisogno? Farlo è semplice, sostieni le iniziative di adozione a distanza di Actionaid!
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