Rubrica Raccontami un viaggio
Questa mia nuova rubrica Raccontami un viaggio mi piace sempre di più, perché è una rubrica dove tutte voi potete partecipare con i vostri racconti dei vostri viaggi preferiti e io nel frattempo scopro mete nuove o riscopro posti già visitati ma con altri occhi! E questo per me è fantastico!Il primo Racconto di viaggio è stato quello di Marta, che ci ha portato in Sicilia sud orientale, il secondo racconto l'ha fatto Miriam facendoci scoprire l'Isola d'Elba, poi è stato il turno di Francesca con Gran Canaria e oggi tocca a Silvia con il suo racconto di viaggio in Giappone!!!
Partecipare alla rubrica è semplicissimo, basta mandarmi una mail con il vostro racconto e una vostra foto del luogo!
Lasciamo ora spazio al racconto di viaggio di Silvia, del blog Insidethedestination.com, che ci fa riscoprire il Giappone con gli occhi dei bambini! Come ho già detto altre volte, io sono stata in Giappone in viaggio di nozze, ed è stato un viaggio stupendo, sembrava quasi di essere su un altro pianeta, la cultura giapponese è molto affascinante e non è facile per me spiegare a parole quello che ho visto e provato laggiù... per fortuna ci pensa Silvia a raccontarvi il Giappone!
In Giappone con i bambini: i nostri consigli
Tokyo
Non so se si può considerare Tokyo solo come una città: è piuttosto una regione densamente abitata. E’ un insieme di tanti mondi, di quartieri che cercano di differenziarsi, tante piccole città una accanto all'altra che unite da strade in continuo movimento che insieme creano un grande mare luminoso.
A maggio di quest’anno siamo approdati qui per la prima volta e dato che avevamo solo 4 giorni a disposizione abbiamo scelto prima quali quartieri volevamo visitare. I nostri tempi di spostamento erano un po’ lenti, a ritmo del nostro bimbo di 20 mesi: ma ciò ci ha permesso di godere delle strade e dei luoghi che abbiamo visto, da quelli più affollati a quelli più nascosti, muovendoci lentamente mentre attorno a noi tutto correva velocemente.
Primo giorno: rapiti dal cibo di strada!
Il nostro appartamento airbnb si trovava a Sumida, non lontano dal fiume, in un quartiere residenziale dove pochi turisti arrivano, tranne per visitare la Tokyo SkyTree. E’ una zona molto piacevole in cui è possibile osservare la vita quotidiana nei negozi di quartiere, all'uscita delle scuole o nei playground.
Per via della vicinanza, il primo giorno siamo andati alla scoperta del quartiere di Asakusa, raggiungibile a piedi, che si trova dall'altro lato del fiume. Lontano dai grattacieli, gli edifici sono bassi ed è considerato "l'antico quartiere di Tokyo" ovvero ciò che di meno moderno potete trovare. Il fulcro di Asakusa è il tempio Senso-ji, un luogo sacro in cui abbiamo osservato per la prima volta riti e pratiche legate allo shintoismo, come ad esempio il tiro a sorte dei numeri che ti portano a pescare un messaggio di buona o cattiva fortuna.
Per arrivare al tempio, tutti percorrono la Nakamise dori, una via affollata e piena di negozi che parte dalla poderosa Kaminarimon, la porta del tuono. Ciò che più rimane impresso di Asakusa è lo street food: spiedini, snack salati alla soya e dolcetti, avevamo voglia di provare tutto!
Il valore aggiunto della nostra visita in questo quartiere è stata la presenza di Kazu, un amico giapponese conosciuto 14 anni fa in Portogallo. Oltre a rispondere a tutte le nostre curiosità sullo shintoismo, ci ha introdotto a tutte le prelibatezze di strada che abbiamo assaggiato!
2^giorno: nel mondo magico di Miyazaki
La visita al Museo Ghibli, il regno del maestro Miyazaki, per noi era una tappa d'obbligo. Sono cresciuta incantata davanti alla geniale serie di Conan-il bambino del futuro, che ho riguardato più volte anche da adulta e che mi ha emozionato e fatto riflettere su molti temi.
Entrambi abbiamo sognato guardando la città volante di Laputa, siamo stati stregati dal castello errante di Howl, abbiamo fatto un viaggio nella storia a bordo dell’aereo di Porco Rosso e vorremmo in casa un piccolo Totoro.
Il Museo Ghibli si trova a Mitaka e abbiamo attraversato Tokyo da est a ovest per arrivarci!
Consigliamo di acquistare i biglietti in anticipo (da Dawson a Tokyo o in agenzie specializzate in Europa) perché il numero di ingressi giornalieri è limitato e si può entrare solo nell'orario riportato sul biglietto.
Per arrivarci si prende la linea JR CHUO fino a Mitaka Station dove si può prendere la navetta gratuita del museo. Noi abbiamo scelto di scendere alla fermata prima (Kichijoji), per attraversare a piedi il Parco Inokashira, una splendida area verde dove fare una pausa davanti al laghetto pieno di barche a forma di papera. Arrivare al museo è semplicissimo, basta seguire le indicazioni nel parco.
Il Museo non ha deluso le nostre aspettative: l’edificio è unico sia dentro che fuori. E per vedere dal vivo i disegni del grande maestro, i suoi colori e i suoi studi, vale la pena attraversare l'intera Tokyo!
Al ritorno da Mitaka, ci siamo fermati a Shinjuku, uno dei quartieri in "continuo movimento" la cui stazione della metropolitana (un incrocio di diverse linee) ci è rimasta impressa per la quantità di gente incrociata sottoterra! Tutti dicono che è un luogo da evitare nelle ore di punta ed effettivamente la nostra esperienza delle 6 del pomeriggio ci ha fatto capire il motivo.
A Shijuku si cammina con la testa in su, attratti dalla particolarità dei moderni grattacieli e abbagliati dalle quantità di luci di pubblicità, locali e ristoranti. Abbiamo camminato alla scoperta di tutte le vie tra la Shinjuku Dori, la Yasukuni Dori e il quartiere a luci rosse di Kabukicho, e ci siamo resi conto che in quanto a vita notturna Shunjuku non teme rivalità!
Terzo giorni: dai samurai al Shibuya
Abbiamo dedicato la mattina alla scoperta del nostro quartiere (Sumida) arrivando all'imponente edificio che ospita il Museo EDO. Il Museo prende il nome dall'epoca EDO (1603-1868) epoca d'oro giapponese, una società chiusa quasi priva di influenze esterne che racchiude il nostro immaginario della storia giapponese, tra cui i samurai, i teatri e l'architettura tradizionale.
Il museo è diviso in due parti, entrambe interessanti. Nella prima, racconta la vita durante l'epoca EDO, siamo stati accompagnati da una guida volontaria. Queste guide offrono qualche ora del loro tempo in nome della loro passione e normalmente siedono accanto al banco informazioni (prima della ricostruzione del ponte di legno): vi consiglio vivamente di chiedere se qualcuna è disponibile! Noi abbiamo travato una signora gentilissima che ci ha raccontato mille aneddoti e spiegato ogni dettaglio di ciò che vedevamo: di sicuro senza di lei avremmo colto un decimo di ciò che il museo voleva raccontarci. Al termine del giro ci siamo fermati davanti alla ricostruzione di un teatro dell'epoca in cui spesso si può assistere a spettacoli di vario genere, ad esempio noi siamo riusciti a vedere un'esibizione di giocolieri.
La seconda parte, interessantissima, racconta l’evoluzione di Tokyo nel ‘900: dal grande terremoto del 1923 alla seconda guerra mondiale, dall'inizio della ricostruzione ai giorni nostri.
Davvero interessante se si vuole approfondire la storia contemporanea di questa incredibile città!
Dopo il Museo siamo tornati nella zona a sud di Shijuku, per raggiungere il Yoyogi Park, un vero bosco in mezzo alla città con alberi giganteschi e tori che spuntano nel verde. Nella zona centrale del parco si trova il santuario Meiji, shintoista, tra i più simbolici di Tokyo e molto frequentato, dove spesso si svolgono matrimoni (noi ne abbiamo visto uno!)
Usciti dal parco ci siamo immersi nella Tokyo dello shopping, un hobby che i giapponesi amano molto. Per vederli in azione, meglio andare nella larghissima arteria cittadina Omote-sando e nelle vie perpendicolari o poco distanti: ci sono negozi di ogni tipo, conosciuti o meno, di design, di abiti e anche il famoso Kiddyland, un negozio di giocattoli di 5 piani tra cui un piano dedicato solo ai Peanuts…insomma, abbiamo rischiato di non uscirne più!
La nostra passeggiata è terminata tra le vie di Shibuja, in mezzo ai negozi tecnologici di ultimo grido e aitanti giovani "alla moda" dal look eccentrico.
Ci siamo fermati 20 minuti ad osservare la folla che parte da ogni angolo nel famoso incrocio conosciuto come "le strisce pedonali più affollate del mondo": un esempio tutto giapponese di grande caos ordinato. Ovviamente non potevamo andare via senza passare a fare un saluto al mitico cane Hachiko, il cagnolino che ha fatto piangere tutti con la sua storia, rappresentato in una statua proprio davanti alla stazione di Shibuya.
Abbiamo concluso la nostra serata salendo sull'altissimo Tokyo Sky Tree. Non potevamo non andarci dal momento che distava 10 minuti a piedi da casa nostra! Si tratta di una torre delle comunicazioni alta 634 metri, da cui abbiamo ammirato il panorama infinito e luminosissimo su Tokyo nel momento in cui si accendono tutte le luci notturne. Un posto magnifico per coloro a cui (come me) piace andare in alto per vedere il panorama e che non soffrono di vertigini!
Ed ecco il giorno tanto atteso: la visita al Mercato di Tsukiji. Probabilmente questi sono gli ultimi mesi in cui si po’ vedere il mercato nel luogo segnalato da tutte le guide perchè da ottobre-novembre 2016 verrà spostato in una sede molto più grande e più moderna.
Noi siamo arrivati vergognosamente tardi, nonostante tutti dicano di andare la mattina prestissimo. Ma chi ha un bimbo sa che purtroppo non è possibile… Anche se il pesce rimasto sui banchi non era molto, abbiamo comunque potuto girare per il mercato in tranquillità e farci un’idea del suo funzionamento, evitando le ore più affollate. Come dicevo nel post dedicato al Giappone con bambini, i bimbi piccoli non sono ben accetti e l’ingresso ai passeggini è vietato. Noi per fortuna abbiamo avuto la possibilità di lasciare Sebastiano fuori con i colleghi giapponesi di Simone che gentilmente ci hanno accompagnato.
Grazie a loro, entrambi originari di Tokyo, abbiamo visitato al meglio le vie adiacenti che vendono pesce già preparato e utensili, ma soprattutto abbiamo provato il pesce crudo in uno dei ristorantini migliori. Ci dicevano che il pesce crudo mangiato a Tsukiji non ha rivali. Ed effettivamente è andato al di là delle mie aspettative. Abbiamo mangiato il dinburi (per intenderci una ciotola di riso ricoperta di sashimi) e il pesce di scioglieva letteralmente in bocca. Mi riviene ancora l’acquolina solo a pensarci!
Nel pomeriggio è stata la volta del lussuoso quartiere di Ginza, curiosando nel Sony Center e ammirando le esposizioni fotografiche nella Leica Gallery che si trova sopra il Leica Shop: il paradiso per gli amanti della fotografia.
Siamo arrivati piedi ai Giardini Imperiali e ci siamo spostati in Metropolitana alla scoperta di Akihabara, un quartiere assurdo dove si sbirciano i Maid Cafè per vedere le ragazze vestite come nei manga e si rimane allucinati dal mondo intermittente dei videogames.
Insomma, questo è quello che siamo riusciti a fare a Tokyo: un buon assaggio, ma la lista dei posti che ci incuriosivano era decisamente più lunga. Direi quindi che vogliamo assolutamente tornarci!
I posti preferiti dal bimbo sono stati:
A Tokyo:
Il Museo Ghibli: Per arrivare al museo abbiamo passeggiato attraverso un bellissimo parco frequentato da famiglie: il parco Ikonashira a Kichijoji. Un posto rilassante, un polmone verde che circonda un laghetto attraversabile con barchette a forma di papera.
Il Museo EDO: un interessantissimo museo in cui percorrerete la storia di Tokyo, a mio avviso adatto anche ai bambini. Nella ricostruzione del teatro, si possono assistere a tanti spettacoli, molti dei quali divertentissimi per i bimbi. Sebastiano si è divertito a salire sulle biciclette dell'epoca messe a disposizione dei più piccoli ed entrare ed uscire de una ricostruzione di una casa tipo giapponese, che per lui era interessantissima per via delle sue porte scorrevoli!
Durante la visita dei diversi quartieri, fare una pausa al parco è essenziale. E a Tokyo è facile, perchè in ognuno dei suoi quartieri ne troverete uno. Noi abbiamo amato particolarmente il Yoyogi-Kōen.
Il mercato del pesce di Tsukiji è imperdibile per gli adulti, ma un luogo non facile per i bambini. All'interno del mercato ci si accorge subito di essere d'intralcio per gli addetti che trasportano la merce e che piroettano su carrelli motorizzati da un lato all'altro dell'enorme struttura. Bisogna fare molta attenzione ed è assolutamente vietato l'ingresso ai passeggini. Per cui dovrete optare per il marsupio e se non è possibile, fare a turno per entrare.
Takayama e dintorni
Se avete intenzione di visitare le città principali, quali Tokyo, Kyoto e Osaka, vi consiglio una tappa intermedia di un almeno paio di giorni in un luogo più tranquillo, dove non bisogna salire e scendere dalla metropolitana, non ci sono stradoni da attraversare e folle da cui scappare. Noi abbiamo scelto la montagna, e più precisamente Takayama e i suoi dintorni. E’ stata una bella boccata d'aria lontano dalle grandi metropoli, che ci ha fatto godere della tranquillità delle stradine pedonali e dei suoi ritmi tranquilli.
Hiroshima e Miyajima
Oltre al Children Museum, consigliato soprattutto in caso di brutto tempo, il Parco della Pace è un bello spazio verde in cui si può fare una pausa prima di visitare il museo.
Miyajima è davvero un luogo magnifico da visitare con i bimbi. Ci si arriva in barca e appena giunti sull'isola siamo subito stati circondati dai cerbiatti. Attenti: alcuni sono molto affamati! Uno di loro ci ha strappato la mappa con prepotenza e l’ha mangiata tutta…
Non si può andare a Miyajima e non salire con la funivia fin sulla cima. I sentieri che troverete non sono percorribili con il passeggino, che però potete lasciare tranquillamente in biglietteria. Il sentiero che porta ai templi è lungo qualche km, quindi se il vostro bimbo non cammina abbastanza è indispensabile avere il marsupio.
Kyoto
Quando pianificherete il classico percorso a Higashiyama, la zona più bella di Kyoto, non dimenticate di programmare una lunga pausa per il gelato al parco Maruyama. É un posto splendido, giusto premio per bimbi sopravvissuti alla visita di diversi templi e alla folla di turisti!
Abbiamo anche apprezzato il parco che ospita il Palazzo Imperiale, adatto per un pic-nic, e le aree verdi di Arashiyama.
E infine Nara, con il suo bosco, i suoi cerbiatti ed il suo Buddha gigante, è una bella gita per bimbi che vogliono uscire dalla città.
Grazie Silvia per averci raccontato il tuo viaggio in Giappone, sicuramente ci tornerò anche io con mia figlia! Ma ora finiamo il racconto con un paio di domande...
Cosa ti è piaciuto di più del viaggio?
Cosa ti è piaciuto di più del viaggio?
Il Giappone ci ha sicuramente colpito per la sua complessità, i suoi segreti e la bellezza della natura e dei templi. Mi è piaciuta molto l'isola di Miyajima ma anche i due giorni sulle montagne perchè si trattava di realtà più piccole completamente diverse dalle grandi città. Ma uno dei motivi per cui lo abbiamo apprezzato così tanto è dovuto al fatto che si tratta di una meta estremamente facile per un viaggio con bimbo piccolo a seguito, organizzato in totale autonomia.
E' stato un viaggio family friendly?
E’ una destinazione che consigliamo a tutti coloro che vogliono viaggiare fuori dall'Europa con bambini senza troppe preoccupazioni.
Se anche a voi piace l'idea di raccontarmi i vostri viaggi preferiti... mandatemi i vostri Racconti di Viaggio (con almeno una foto scattata da voi) e io li pubblicherò sul mio blog e ricordatevi di rispondere alle domande: Cosa ti è piaciuto di più del viaggio? E' stato un viaggio family friendly?
Aspetto i vostri Racconti di Viaggio alla mia mail: da.mamma.a.mamma2012@gmail.com
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